EQUILIBRIO e benessere

COME RAGGIUNGO L’EQUILIBRIO PER IL BENESSERE?


Equilibrio e benessere sono due concetti che vanno di pari passo, dove la presenza dell’uno implica quella dell’altro, ma ne conosciamo davvero il significato? Ne sentiamo parlare da sempre e ovunque, ma sono termini molto relativi, e soprattutto variabili: il mio equilibrio è diverso dal tuo e le cose che mi permettono di raggiungerlo sono specifiche per me, mentre tu ne avrai altre per il raggiungimento del tuo. Inoltre il mio equilibrio può variare anche nel tempo e possono cambiare anche gli elementi che ci consentono di raggiungerlo. Partiamo con una domanda:

→ Tu sai cosa ti fa stare bene?

Attenzione, però non parlo di quello che può essere un bene momentaneo, della sensazione momentanea di piacere che scaturisce per esempio dopo aver mangiato un cioccolatino, per intenderci! Il piacere è diverso dal benessere, certo, può andare a costituirlo, ma in un’ottica più duratura. Coltivando piccole gioie quotidiane, mantenendo però un focus su un equilibrio che nutra corpo, mente e spirito nel lungo termine, perchè una cosa è certa: può esserci piacere nel benessere ma può esserci piacere senza un effettivo benessere.

Ma che ruolo gioca la nutrizione in tutto ciò?

L’alimentazione è molto importante, uno dei pilastri fondamentali per godere di una condizione di equilibrio psico-fisico, in quanto gli alimenti giusti sono in grado di apportare specifici nutrienti che ci aiutano a facilitare e sostenere le funzioni dell’organismo, promuovere un ambiente antinfiammatorio e favorire una circolazione dell’energia in modo fluido e tonico, senza “intoppi”. Tutto ciò genera una condizione che determina nel tempo un benessere globale, in cui si arriva al raggiungimento della capacità di ascoltare se stessi, accogliendo le esigenze in maniera consapevole, riuscendo a distinguerle da quelli che possono essere i bisogni o le “voglie”, che sottendono a una carenza che deve essere colmata: il cibo in quest’ottica diviene lo strumento facilmente disponibile per provare a compensare qualche mancanza e, prima lo si comprende, prima si può uscire da questo circolo vizioso che ci allontana da noi stessi.

Pensiamoci: sento il malessere. Anzichè cercare di comprenderne la causa, di familiarizzare con esso, mi rifugio in 'un’abitudine che mi dà una sensazione di piacere momentaneo, come ad esempio mangiare qualcosa di molto dolce se parliamo di cibo, ma può essere anche qualsiasi cosa che in quel momento ci permetta di “non pensare” e di darci il picco endorfinico. Così allontaniamo noi da noi stessi, ma riemergeremo sempre, e avremo di conseguenza un bisogno sempre più crescente della nostra distrazione momentanea, in dosi sempre massicce per far sì che non emerga di nuovo il famosissimo malessere da cui rifuggiamo! Dobbiamo riuscire a imparare dal nostro malessere. Parleremo in modo approfondito di questo in un altro articolo.


Ma facciamo un passo indietro. Tutto parte dalla conoscenza di noi stessi, che può essere a tutti gli effetti definita “una lunga storia d’amore”. Nel libro taoista Tao Te Ching scritto da Lao Tzu, viene riportata questa frase:” Comprendere gli altri è saggezza, ma conoscere se stessi è illuminazione. Gli altri si possono dominare con la forza, ma per regnare su se stessi è necessario conoscere il principio universale, il Tao. Chi possiede molte cose materiali è considerato un benestante, ma solo colui che conosce se stesso, ed è tutt’uno con l’universo, è veramente ricco e autosufficiente. Forza di volontà nell’applicarsi allo scopo significa carattere, ma solo la serenità della mente, la tranquillità dello spirito, ci permetteranno di vivere una vita lunga e felice. ”

La nostra base, il seme della nostra essenza, inizia a formarsi nell’infanzia, già nei primi mesi di vita. Con il passare del tempo, però, le influenze esterne, che possono essere rappresentate già dalle prime interazioni con le figure genitoriali, dai rapporti interpersonali, dalla scuola, le compagnie, la società in generale, mano a mano ci allontanano da ciò che siamo dentro, ci pongono una visione che può essere diversa, seguita e concordata dai più, e che riteniamo di dover seguire perché altrimenti ci “sentiamo diversi”. La diversità, vista come una cosa da evitare, ma che invece è così preziosa! Una delle maggiori cause di sofferenza, malessere e inquietudine per le persone è avere una visione falsata della realtà e di se stessi, allontanarsi talmente da noi al punto di non conoscersi o riconoscersi più. Orwell scrisse:” …Non possono entrarci dentro. Se puoi SENTIRE che valga la pena rimanere umano, anche quando questo non porta a nulla, allora li hai sconfitti…”.

Per liberarci dai condizionamenti esterni dobbiamo capire come funziona la nostra mente. Per ampliare la nostra consapevolezza necessitiamo di cambiare il modo in cui guardiamo noi stessi e il mondo esterno: è importante essere padroni del nostro sguardo e sapere dove indirizzarlo; non laddove le convenzioni, abitudini, convinzioni religiose, scientifiche, politiche e superstizioni lo richiamano passivamente!

“Solo quando il pallone dell’ego si sgonfierà, la mente potrà innalzarsi alla visione dell’infinito”.

Per ottenere un equilibrio è importante assicurarci una sanità del corpo e della mente! Ma se il corpo è stanco, stressato, infiammato da diete errate, di conseguenza dolorante e “intossicato” dai farmaci, sarà difficile per la mente trovare uno stato di armonia e pace, e ciò si rifletterà in ogni ambito. Gli ingredienti per il raggiungimento di un equilibrio tra mente e corpo, oltre alla capacità di essere in connessione con noi stessi, senza giudizio su quello che proviamo, sono anche la creatività, la concentrazione, la flessibilità, l’autocontrollo e disciplina. La pratica dello yoga e delle arti marziali, nel tempo, ha mostrato migliorare le funzioni esecutive tra cui: il raggiungimento di obiettivi, la capacità di inibire volontariamente gli impulsi irrilevanti, ma anche la capacità di modificare il comportamento in base al variare delle condizioni o compiti richiesti, insomma ciò che è definito “problem solving”. Addirittura la meditazione, ha mostrato avere effetti antinfiammatori, agendo come i farmaci con quell’effetto, che agiscono sugli stessi geni su cui agisce l’effetto meditativo.


Arriviamo ora a capire come possa avvenire il raggiungimento di un equilibrio del corpo: secondo la Medicina Cinese, per ottenere un’armonizzazione dell’essere, vi deve essere un bilanciamento tra Yin e Yang, deve essere permesso al Qi (energia vitale) di fluire liberamente nel corpo e deve esserci un equilibrio dei Cinque Elementi (Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua). Approfondiremo tutti questi elementi in altri articoli.

Andiamo con ordine:

1) Concetto di Yin e Yang: rappresentano due polarità in continua trasformazione. Ed è importante che sia così! Tutto ciò che è statico, anche se in perfetta simmetria, equivale alla morte. La vitalità è asimmetria! Muoviamoci, rischiamo di fare quel passo in più. Tendiamo sempre a cercare la perfezione, tutto ciò che è simmetrico e combacia perfettamente, per cercare di avere qualche piccola e transitoria conferma provenire dall’esterno. Quanto più ci rendiamo conto che di certezze, perfezioni, non ne possiamo avere, tanto maggiore sarà il bisogno di voler controllare questo. Questo bisogno è visto come un tentativo dell’ego di dominare la realtà.

Ma da dove deriva il bisogno di controllo? Quali bisogni si devono sopperire?

  • Riduzione dell’ansia: avere il controllo sulle situazioni riduce l’incertezza e quindi l’ansia. Riuscirei a gestire una situazione di incertezza?

  • Autostima: sentirsi in controllo aumenta la fiducia in se stessi e la percezione di efficacia personale

Perchè l’incertezza ci genera ansia? Tutto deriva dai modelli di attaccamento che abbiamo esperito durante l’infanzia: se abbiamo avuto un attaccamento insicuro con la nostra figura di riferimento (mamma o babbo), avremo una bassa tolleranza dell’incertezza e di conseguenza un bisogno maggiore di controllo per compensare la mancanza di stabilità emotiva.

Lasciamo invece che le cose fluiscano, che non significa agire passivamente e non fare nulla per cambiare le cose, ma agire consci della loro natura incerta! Impariamo a bilanciare il controllo con la capacità di accettare l’incertezza e il mutare delle cose. Perdiamo la simmetria che ci dà l’illusione di perfezione e comodità, per vestire i panni di un possibile mutamento! La differenza genera valore, crea uno spazio di crescita, di miglioramento. La simmetria invece non lascia spazio.

Ma torniamo ai concetti di Yin e Yang, la trasformazione: lo Yin è associato alla quiete, al freddo, alla profondità; lo Yang rappresenta il movimento, il calore, l’espansione. Queste due forze devono essere in equilibrio per avere benessere, altrimenti posso avere squilibri e malattie:

→ Troppo Yang: agitazione, infiammazioni, stress, ipertensione

→ Troppo Yin: stanchezza, depressione, freddolosità


2) Il Qi: il flusso dell’energia vitale: il Qi è l’energia che circola nei Meridiani del corpo, canali energetici che collegano gli organi e le funzioni corporee. Se il Qi scorre liberamente, il corpo e la mente sono in equilibrio, se si blocca o si esaurisce, si manifestano disagi fisici ed emotivi. Come fare a favorire un buon flusso energetico? Attraverso agopuntura, fitoterapia, dieta energetica e, volendo, con esercizi come il Qi Gong e il Tai Chi. Anche attività come la meditazione, il controllo del respiro, il contatto con la natura, aiutano a mantenere il flusso armonioso del Qi

3) I Cinque Elementi e la mappa dell’equilibrio interiore:

→ Legno (Fegato e vescica biliare): crescita, creatività, rabbia

→ Fuoco (Cuore e intestino tenue): passione, entusiasmo, gioia

→ Terra (Milza e stomaco): stabilità, nutrimento, preoccupazione

→ Metallo (Polmoni e intestino crasso): riflessione, tristezza, ordine

→ Acqua (Reni e vescica): saggezza, paura, adattabilità


Di conseguenza, un disequilibrio può dare problemi fisici: ad esempio dell’elemento Legno, posso avere problemi epatici; un eccesso di Terra può darmi tendenza a rimuginare e ristagno digestivo.

4) Alimentazione e stile di vita: il cibo, secondo la Medicina Cinese, ha una natura energetica. Per questo si parla di Nutrizione Energetica. Esso può riequilibrare il corpo, se assunto con criterio!


Dunque, l’equilibrio nella Medicina Cinese è DINAMICO: si raggiunge attraverso l’adattamento ai cambiamenti, sia esterni che interni. Fondamentale è l’ascolto delle proprie emozioni.

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